Le pressioni e i problemi della vita moderna stanno costringendo molte persone a ricercare senza posa un senso e uno scopo per la loro vita. Perché esistiamo? Perché siamo qui? Ha la vita qualche senso, qualche finalità?

La prima cosa da mettere in chiaro è questa: l’uomo non “esiste” sic et simpliciter. In altre parole, egli non è un agglomerato accidentale di atomi che, casualmente, riescono ad aggregarsi alla perfezione per formare quell’involucro che noi chiamiamo un “essere vivente”. È molto più di questo. La Bibbia ci dice che l’uomo fu specificamente creato da un Dio santo e sapiente. “E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”. L’uomo è molto più che un animale altamente evoluto o uno scimmione raffinato. Egli è talmente diverso dagli altri animali, quanto essi sono diversi dai vegetali e i vegetali dai minerali. In termini di misura, l’uomo è minuscolo in confronto al sole, la luna, le stelle; ma Dio gli ha dato nell’universo una posizione d’onore veramente unica.

Possiamo constatarlo in uno dei primi comandamenti che l’uomo ricevette da Dio: “Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra”. L’uomo divenne così il rappresentante personale di Dio sulla terra, e aveva autorità su tutte le altre creature viventi.

Ma l’uomo fu anche dotato di una dignità speciale. Il fatto di essere stato creato “a immagine di Dio” non significa che l’uomo fosse stato fatto della stessa dimensione o forma di Dio (abbiamo già detto che Dio non ha “forma” né “dimensione”), e neppure che egli fosse una miniatura di Dio perché possedeva tutte le Sue caratteristiche in piccole quantità. Significa, piuttosto, che l’uomo fu creato come un essere spirituale, razionale, morale e immortale, e che la sua natura era perfetta. In altre parole, egli era un vero riflesso del carattere santo di Dio.

Inotlre, l’uomo scelse volentieri di ubbidire fedelmente a tutti i comandementi di Dio; come risultato, l’uomo viveva in perfetta armonia con Lui. Niente “crisi d’identità”, a quell’epoca! L’uomo sapeva esattamente chi era e perché si trovava in questo mondo, e, con atteggiamento di ubbidienza, aveva preso il posto che Dio gli aveva assegnato.

Non solo l’uomo era completamente appagato e soddisfatto della sua posizione nel mondo, anche Dio era soddisfatto dell’uomo! Sappiamo questo perché la Bibbia ci dice che quando la Sua opera di creazione fu completa, con l’uomo come “corona” del creato, “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. In quel periodo della storia, delle persone perfette vivevano, all’interno di un ambiente perfetto, in un perfetto rapporto reciproco e una perfetta armonia con Dio.

Non è purtroppo questa la situazione attuale! Che cosa accadde?

Fonte: Blanchard, John (1989) Domande di fondo, Voce della Bibbia.