Vogliamo prendere in considerazione il cuore del Vangelo, cioè la dottrina della giustificazione per sola fede. Il Vangelo è buona notizia, perché affronta il nostro problema più grande, cioè il fatto che Dio è santo è giusto e noi siamo peccatori. A casa dalla caduta ed alla disobbedienza dei nostri progenitori Adamo ed Eva, la nostra natura è divenuta tanto corrotta che siamo tutti concepiti e nasciamo del peccato.

La potenza di Dio

La Bibbia ci dice che: “Non c'è nessun giusto, neppure uno. Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio”. (Romani 3:10-11). La brutta notizia è che Dio è estremamente indignato per i nostri peccati e li punirà con giusto giudizio nell'eternità. La bibbia ci dice: “Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27). Senza un Salvatore che ci fornisce la giustizia, dobbiamo affrontare l'ira di Dio che Meritiamo. Il Vangelo e buona notizia, perché offre la giustizia di Cristo per un peccatore. Ecco perché l’apostolo Paolo dice nella sua lettera ai Romani: “Infatti non mi vergogno del Vangelo, perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, nel Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: “Il giusto per fede vivrà”.” (Romani 1:16-17).

Sola grazia

Nel Vangelo riceviamo la giustificazione di Dio. Giustificazione è il contrario della condanna. La dottrina della giustificazione e l'insegnamento della Bibbia che sebbene la coscienza mi accusi che ho gravamente peccato contro tutti i comandamenti di Dio, che non ne ho mai osservato alcuno e che sono ancora sempre incline a ogni male, pure Dio senza alcun mio merito, per sola grazia mi dona e imputa la perfetta soddisfazione, giustizia e santità di Cristo, come se non avessi mai commesso né avuto alcun peccato e avessi io stesso compiuto tutta l’ubbidienza che Cristo ha adempiuto per me. Se solo ricevo tale beneficio con un cuore che crede, questa è la buona notizia della giustificazione e lato mediante il quale Dio dichiara giusti i peccatori solo a motivo di Cristo, solo per grazia e solo mediante la fede. Questo è esattamente ciò che Paolo insegna in Romani capitolo 3 versetti 21 a 26: “Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono. Infatti non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù”. Allora il fondamento della nostra giustificazione e l'opera di Cristo. Cristo ha fatto per noi ciò che il primo Adamo ha fallito di fare. Ecco perché il giorno prima di essere crocefisso, Gesù disse: “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare”. Sulla croce Cristo pagò il prezzo del nostro peccato, ma questa era solo alla metà di tutto ciò che è necessario che la nostra giustificazione. Nel pagare il prezzo dei nostri peccati, Egli espiò la nostra colpa. La salvezza richiede molto più l'innocenza. Per essere salvati è necessaria un’obbedienza perfetta e attiva alla legge di Dio. Cristo ha guadagnato questo merito e la giustizia e che tutti noi abbiamo bisogno.

In questa figura il cerchio che rappresenta l'uomo, cioè noi è completamente in nero e rappresenta la corruzione completa della nostra natura e la radicale contaminazione causata dal peccato. Allo stesso modo il cerchio che rappresenta Cristo e non contiene nessun punto nero e rappresenta la sua obbedienza perfetta e senza peccato che costituisce il suo merito perfetto.

Nella prossima figura si osserva un cambiamento nel cerchio di Cristo che ora è coperto dal peccato. La freccia che va dal cerchio dell'uomo a quello di Gesù, illustra che il peccato del'uomo è stato trasferito su Gesù. Questo è quanto è accaduto alla croce. Sulla croce Dio ha posto su Gesù i nostri peccati. Questa si chiama l'imputazione. Egli è il nostro sostituto e in tal modo Dio riversò l'ira del suo giudizio su Cristo che in qualità di nostro vicario accettò l'imputazione della nostra colpa e del nostro peccato. Sulla croce Cristo era giusto in Se stesso e peccatore per imputazione. Questo è il motivo per le parole di Paolo nella sua seconda lettera ai Corinzi capitolo 5 versetto 21: “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui”.

In questa figura osserviamo che il cerchio dell'uomo adesso è pulito e giusto. La freccia in basso che vada cerchio di Gesù a quello dell'uomo, rappresenta il trasferimento della giustizia e di meriti di Gesù a noi. Quindi nella giustificazione non solo i nostri peccati sono imputati da Dio a Gesù, ma la sua giustizia e imputata a noi. Per mezzo dell'imputazione, noi possediamo la giustizia di Cristo al cospetto di Dio. In altre parole, la giustificazione è la dichiarazione legale in cui Dio annunciò che siamo accettevoli ai suoi occhi, non per mezzo della nostra giustizia, ma solo per mezzo della giustizia di Cristo. Le opere perfette di Cristo ci sono state imputate e siamo già giusti davanti a Dio.

Pace con Dio

Con questa giustificazione abbiamo pace con Dio, come l’apostolo ci dice nella sua lettera a Romani capitolo 5 versetti 1 e 2: “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi, e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio”. Cristo è riuscito dove Adamo ha fallito, ha meritato per noi la giustizia di cui abbiamo bisogno per essere accettati da Dio.

Questa obbedienza attiva di Cristo è imputata a credente e ricevuta per sola fede. La fede è l'unico strumento attraverso il quale il credente in riceve la giustizia di Cristo ed è giustificato. La vera fede è costituita da tre elementi: conoscenza, consenso e con fidanza.

Conoscenza

Dal primo luogo dobbiamo avere una conoscenza. La fede non opera nel vuoto dell'ignoranza o della superstizione. Per poter credere e necessario che ci sia qualcosa di autentico in cui credere. Per essere salvati bisogna credere a delle verità fondamentali: la santità di Dio, il nostro peccato, la vita, la morte e la risurrezione di Cristo e il perdono dei nostri peccati, a causa della persona e dell'opera di Cristo.

Consenso

Secondo, abbiamo bisogno di un consenso, cioè un assenso con i fondamentali del Vangelo. Dobbiamo essere d'accordo che il Vangelo è vero. Non è sufficiente di avere una fede implicita nella chiesa. Dobbiamo credere che il Vangelo è vero.

Confidenza

Terzo, abbiamo bisogno di una confidenza, cioè una feducia nel Vangelo. Praticamente il consenso è vano se non penetra nel cuore dell'individuo e non lo conduce ad approvarla. Satana, per esempio, conosce la Bibbia e la capisce meglio di noi. Tuttavia egli non crede ad essa cuore con cuore. Giacomo, per esempio, dice che i demoni credono in qualche modo, ma che una tale fede li induce solamente a tramare. La fede salvifica invece ha una confidenza personale. Si considera che questo elemento aggiunge qualcosa all’elemento intellettuale o cognitivo. Chi possiede la confidenza e la fiducia in Cristo lo abbraccia, lo riceve con gioia e corre verso di lui.

Opere buone

La fede non è la base della nostra giustificazione, invece la giustizia di Cristo lo è, non è la nostra fede che ci salva. La fede è l'unico strumento per cui riceviamo la giustizia di Cristo. Non siamo salvati a causa delle nostre opere buone. Siamo salvati solo a causa delle opere buone di Cristo. Però, siamo salvati per fare le opere buone, perché in Cristo siamo una nuova creazione. Riceviamo questo regalo non attraverso la nostra obbedienza e cooperazione con la grazia ma per sola fede. Dio giustifica l'empio unicamente tramite la sua grazia mediante la sola fede soltanto in Cristo. Questa naturalmente è una buona notizia per il peccatore che vuole essere giusto agli occhi di Dio. La legge non può più accusare o condannare la persona che confida in Cristo perché Cristo ha soddisfatto le richieste dalla legge al posto di quella persona.

Fonte: Pastore M. Brown - Chiesa Riformata Filadelfia Milano.